OCCHIO AI BUONI PASTO
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- Pubblicato Lunedì, 24 Giugno 2013 17:43
Attenzione alla proposta di "servizi alternativi" per i buoni pasto. A dirlo è Confcommercio.
“In questi giorni - denunciano i rappresentanti degli alimentaristi e dei macellai-gastronomi di Confcommercio Mantova - il personale delle varie aziende emettitrici sta contattando gli esercizi commerciali per la stipula delle nuove convenzioni.
Questo perché gli aggiudicatari provvisori dell’appalto (per la Lombardia la “Qui Ticket”) per averne la conferma definitiva da CONSIP, devono esibire i contratti stipulati con gli esercenti (i cosiddetti “addendum”) nel numero e con le condizioni previste dalla gara e dalla loro offerta (in particolare, commissione massima a carico degli esercenti, certezza dei tempi di pagamento, facoltatività dei cosiddetti servizi aggiuntivi). “Ricordo – informa Domenico Latartara, presidente di FIDA Mantova - che ogni azienda emettitrice vincitrice della gara si è impegnata, nella sua offerta, ad applicare per ogni lotto, oltre ad uno sconto sul valore facciale del buono pasto, una commissione fissa e unica agli esercizi che accetteranno di convenzionarsi”. Al momento non sono ancora note le commissioni che saranno applicate nei singoli lotti e l’importo delle stesse, peraltro presenti sugli addendum. Da indiscrezioni sembra che la differenza tra l'entità degli sconti riconosciuti alla PA (che pare si aggirino tra il 18 ed il 20%) e le commissioni pretese dagli esercenti (sembra oscillino tra il 2 ed i 5% a seconda dei lotti) non consenta agli emettitori di ottenere un margine che giustifichi la sostenibilità economica dell’appalto. “È evidente – prosegue Latartara - che per colmare la differenza, le società emettitrici saranno costrette a proporre a noi esercenti i cosiddetti “servizi integrativi” che, nonostante le segnalazioni di Confcommercio all’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, continuano ad essere ammessi dal capitolato di gara. Tali servizi, però, sono assolutamente facoltativi e non possono in alcun modo essere imposti degli emettitori come condizione per la stipula del contratto di convenzionamento: lo vietano tanto la legge di gara, che la normativa sui contratti di fornitura. L’esercente potrà sottoscriverli a suo insindacabile giudizio se ne ravvisa l'utilità e un costo congruo con quanto offerto. Invito quindi tutti i colleghi a valutare attentamente la proposta e senza paura rifiutare quei servizi inutili che di fatto andrebbero unicamente ad aumentare le commissioni e quindi i costi per l’azienda”.