IN 150 PER SOSTENERE RENZI

Successo per l'assemblea del sostenitori di Matteo Renzi: hanno partecipato in 150.

“La politica è per tutti, non per pochi”. Non è soltanto uno slogan quello con cui Giovanna Martelli, parlamentare del Partito Democratico, ha aperto, lunedì sera all'Arci Virgilio, l'assemblea organizzata dagli esponenti del partito che credono nel progetto di Matteo Renzi

e dalla neonata associazione culturale “Open Mantova”. A dimostrare che la politica non è affatto per pochi ci hanno pensato gli oltre 150 partecipanti alla serata, aperta a tutti, iscritti e non, capaci di dare vita a un dibattito di alto livello, a tratti acceso ma mai urlato. Un dibattito sfociato nella scelta dei referenti che, al congresso provinciale di fine mese, porteranno avanti le idee dei sostenitori del sindaco di Firenze. Tre i candidati: la vicepresidente della Provincia di Mantova Francesca Zaltieri, il sindaco di Pegognaga Dimitri Melli e il dirigente d'azienda Giovanni Marocchi. Proprio quest'ultimo, giovane responsabile export (ha 31 anni), ha ottenuto il maggior numero di consensi. “La politica si fa così – ha spiegato Martelli prima di aprire il dibattito -, in modo semplice e chiaro, alla luce del sole”. Un modo, questo, per evitare che “gli elettori - ha aggiunto il consigliere regionale Marco Carra – provino disincanto e si allontanino. Perchè il Pd deve essere un partito aperto, fatto per parlare a tutti i mondi, persino a chi nei partiti non si riconosce più”. Obiettivo, quest'ultimo, che sarà portato avanti anche grazie all'associazione culturale “Open Mantova”, nata “ - ha spiegato Fabio Mazali - per interagire in modo dinamico con le associazioni che già lavorano sul territorio”. Spinta all'apertura e al cambiamento nelle parole di Zaltieri: “Oggi siamo di fronte a un momento di Rifondazione democratica. Il Pd è un grande partito nato a metà, facciamolo nascere. Ma per questo serve la generosità di tutti, mettiamoci a disposizione”. E il primo segnale di generosità è arrivato con una discussione pacata ma appassionata. Tra gli interventi più energici quello di Elisabetta Poloni, che ha sottolineato la “diversità” della riunione all'Arci, in gradi di “spaccare le logiche cui siamo abituati”. “Non siamo obbligati a votare questa sera – ha risposto a chi, prima di lei, aveva criticato la decisione di scegliere in serata il candidato al Congresso – ma penso che sia più giusto vedere uscire un nome da un'assemblea di centocinquanta persone che non dalle solite cinque o sei. Ora chiediamo, però, primarie aperte anche a livello locale”. Giovanni Marocchi ha sollevato, poi, un altro tema caldo: “Io ho il mio lavoro – ha detto presentando la propria candidatura - non ho bisogno di visibilità, la mia discesa in campo è funzionale a un progetto di servizio. Il mondo, in questi ultimi mesi, è andato avanti senza il Pd. Qual è la posizione del nostro partito sui temi che interessano la nostra provincia?”. Richiamo ad argomenti concreti anche da parte di Andrea Bassoli, sindaco di Pieve di Coriano, qui in rappresentanza di Dimitri Melli, assente per motivi di lavoro: “Noi sindaci siamo l'ultimo livello della catena, venite a vedere cosa fa un sindaco ogni giorno sul territorio”. Al territorio hanno fatto riferimento pure Luca Lanini, parlando di un “Pd dei circoli” e Dina Vignoni, chiarendo che “la politica appartiene a tutti e il partito è il luogo di progettazione di ciò che vogliamo per il nostro Paese”. “Un Paese che sta sprofondando – ha detto nel suo breve intervento Armando Federici Canova -. Sono giorni tristi, ma qui, in queste assemblee, c'è il futuro. E allora cambiano i riti, facciamolo insieme. Stasera si comincia”.

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