A LEZIONE DI MUSICA E PAROLE
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- Pubblicato Giovedì, 03 Luglio 2014 18:27
Lunedì al Conservatorio c'è un'insolita lezione: esami di musica e parole. Ecco di cosa si tratta.
Il Conservatorio è musica, non parole, ma lunedì 7 luglio alle 9 nell'Auditorium Girolamo Cavazzoni (aula d'organo del Campiani), in via Conciliazione 33, rivivrà la tradizione degli esami in forma di accademia, all'aperto,
con i musicisti impegnati con strumenti solo verbali. Insomma, parleranno con i compagni in uno scambio reciproco di apprendimento e di sapere. "Siamo al terzo anno di messa a punto di questa formula - dice Isa Melli, la docente - che vorremmo riuscisse a donarci il ricordo di un'accademia antica, intesa come società della conversazione”. Come funziona? "Avere un tema" è il titolo dell'esame in forma di accademia. Due indirizzi di ricerca erano stati proposti durante l’anno: il "processo di civilizzazione", "luoghi e non luoghi della sociabilità”). Poi, a seconda degli interessi prevalenti nel singolo, il tema è diventato individuale sino ad arrivare a comporre un discorso. Così i "discorsi accademici" tratteranno della storia del Teatro Sociale di Mantova (relatrice Valeria Perboni), dell’associazionismo corale a Poggio Rusco (Luca Buzzavi), delle bande musicali (Luca Pettinato), della sociabilità musicale reggiana di fine Ottocento (Diana Corradini), delle cantatrici del Rinascimento mantovano e ferrarese (Diana Rosa Cárdenas Alfonso). Di luoghi legati alla biografia di Franz Schubert tratterà Giorgia Turchi, mentre Ruben Ferrari si è occupato del "madrigale rappresentativo” che nella seconda metà del Cinquecento prese forma grazie al mantovano Alessandro Striggio senior, padre dell’Alessandro librettista dell’Orfeo di Monteverdi. Michael Guastalla affronterà questioni metalinguistiche sollevate dai libretti settecenteschi. Infine due ricerche vere e proprie: quella di Ludovica Punzi (sull’accompagnare al pianoforte) e quella di Giuseppina Severino (su Margherita offuscata dalla grandiosità faustiana), che non sono solo "discorsi", ma "scritture" divenute tesi di diploma.