RICADUTA FESTIVAL SULLA CITTA'

Festivaletteratura: bilancio della ricaduta sulla città. Buoni i dati turistici e commerciali.

Il festival è finito e mentre si contanto i numeri dell'edizione numero 17 con 12mila presenze, è il caso di capire se il Festival porta una ricaduta ecomica sulla città. Esempio gli ingressi ai musei.

Il popolo del festival viene solo a seguire gli incontri, oppure già che arriva a Mantova fa un salto a vedere anche il patrimonio artistico della città? Un esempio: guardando gl iingressi di Palazzo Ducale: 2.585 nei quattro giorni del festival, 2.378 erano stati gli ingressi nel fine settimana (dal 29 agosto al primo settembre) vale a dire 207 ingressi in più. Con un aumento del 10% circa. Se poi guardiamo l'anno scorso, con il palazzo ancora ferito dal sisma di maggio, si sale ad un +25%, gli ingressi infatti, nel periodo del festival 2012 erano stati 2051. Buono il bilancio di Federalberghi-Confcommercio Mantova, la categoria che rappresenta la maggioranza delle strutture alberghiere mantovane,che ha registrato negli hotel del centro storico il tutto esaurito, “una boccata di ossigeno per gli affari” secondo il presidente Gianluca Bianchi. "Il Festivaletteratura è una vetrina unica per Mantova, un’occasione per farsi conoscere e apprezzare dai visitatori, che magari ritorneranno nel capoluogo - spiega Stefano Gola, presidente della sezione cittadina di Confcommercio - il Festival più che un impatto diretto sulle vendite nei negozi, rappresenta un’importantissima operazione di promozione della città e del suo patrimonio”. Alcune categorie hanno comunque tratto forti benefici economici dalla manifestazione: “bar e ristoranti hanno lavorato molto bene – afferma Gola – e sono stati apprezzati dal pubblico souvenir e prodotti enogastronomici tipici. Tutti esauriti anche gli agriturismi nei dintorni della città. "Buona la ricaduta sulle prenotazioni degli alloggi - spiega Marco Boschetti, direttore del Consorzio Agrituristico Mantovano - meno da quello della ristorazione" Vale a dire che il popolo del festival deve dormire, e prenota nelle strutture della cità, ma è stato più facile vederlo in giro con panini o cibi da supermercato che prenotare una cena tipica con i prodotti di fattoria. "E' un ulteriore prova che il mercato italiano è crollato" - dice Boschetti.

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