CRISI POMPEA: CASSA FINO A GIUGNO
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- Pubblicato Lunedì, 20 Gennaio 2014 17:20
Crisi della Pompea: cassaintegrazione fino a giugno. Obiettivo ricollocare il 30%.
L'obiettivo prioritario è quello di ricollocare il 30% del personale per avere diritto ad altri 12 mesi di cigs. Incontro oggi in Provincia per fare il punto della situazione della Pompa e individuare soluzioni e misure per i tanti lavoratori coinvolti nell’ennesima crisi aziendale. Una crisi che non prevede una chiusura ma una delocalizzazione dell’attività all’estero.
Tavolo di confronto sulla vertenza dello stabilimento di calzetteria di Asola questa mattina in Provincia. Su iniziativa della vice presidente dell’ente di via Principe Amedeo Francesca Zaltieri si sono incontrati a Palazzo di Bagno i sindaci di Asola e Medole, le segreterie provinciali di Filctem – Cgil, Femca – Cisl e Uiltec – Uil, le Rsu aziendali e la Regione. All’incontro erano stati invitati anche i vertici della Pompea ma per loro, visti gli impegni improrogabili dell’amministratore delegato Colombo sono intervenuti il direttore di Apindustria Mantova Acerbi e la responsabile del personale Roberta Bonora. “La vicenda Pompea è emblematica per la sua drammaticità in quanto non si vedono segnali di ripresa nel settore, per il numero di persone che coinvolge – ha sottolineato Acerbi – ma anche per il senso di ragionevolezza che alla fine è prevalso per volontà sia dei vertici della Pompea che dei dipendenti. Fare imprese in Italia oggi è sempre più difficile: se non muta il quadro del sistema paese, il problema della competitività delle nostre imprese sarà sempre più forte”. Il direttore di Apindustria ha quindi ricordato il percorso che ha portato all’accordo tra le parti sottoscritto a dicembre: “Cesseranno la loro attività tre reparti: tintoria, cuciture e magazzino. Sono state esplorate tutte le soluzioni possibili ma alla fine quella che seguiremo sarà la via degli ammortizzatori sociali, dalla cassintegrazione ai contratti di solidarietà. Fino a giugno la situazione sarà coperta. Poi scatterà il piano di gestione dei 135 esuberi a cui seguirà il percorso della mobilità”. Poi entreranno in gioco le politiche attive del lavoro con la collaborazione di Provincia e Regione. L’impegno di tutti ora è per la ricollocazione di almeno il 30% del personale per avere diritto al secondo anno di cassintegrazione. Da parte di sindacati, in particolare, è stata chiesta l’attivazione di un tavolo di crisi e sviluppo distrettuale per studiare percorsi di ricollocazione per il personale in esubero e per sondare la possibilità di intraprendere azioni di programmazione negoziata, progetti di start – up e ristart – up che portino alla creazione di imprese sociali o all’autoimprenditorialità di chi ha perso il posto in Pompea. Su questo versante entreranno in campo Regione e Provincia.