INTERROGAZIONE AL MISE
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- Pubblicato Martedì, 12 Novembre 2013 12:30
I parlamentari mantovani presentano al Mise un'interrogazione su Mol e Eni.
Un'interrogazione al Ministero dello Sviluppo Economico per fare chiarezza sulle situazione Mol e i suoi rapporti con Eni. A presentarla i palamentari mantovani Alberto Zolezzi (M5S), Giovanna Martelli (PD) e Marco Carra (PD). L'interrogazione parte da una premessa: la crisi della raffineria IES di Mantova
che si inserisce in un contesto provinciale già pesantemente segnato da chiusure e dismissioni di importanti impianti produttivi. Il gruppo Ungherese MOL proprietario della Raffineria dal 2007, ha dichiarato l’intenzione di dismettere l’attività produttiva e riconvertire la raffineria in polo logistico, così da rimanere attivo commercialmente nell’area circostante e in tutto il Nord-Est. Proprio a seguito di questa decisione i tre parlamentari citano Paul Betts, editorialista del Financial Times, il quale sostiene che le società petrolifere statali (MOL ha come azionista il governo ungherese), provenienti sia da paesi emergenti produttori di petrolio, che da paesi emergenti privi di risorse petrolifere, hanno effettuato in questi anni, investimenti nel settore della raffinazione europea. Queste incursioni sono finalizzate a stabilire la propria presenza nel vecchio continente e ad acquisire un’utile piattaforma per tenere sotto controllo gli sviluppi del settore ma vengono spesso viste anche con lo scopo di ottenere delle strutture di stoccaggio che possano contribuire a distribuire sui mercati europei, prodotti raffinati esportati dalle loro grandi, competitive e tecnologicamente avanzate raffinerie collocate nei relativi paesi d’origine o in altri paesi. Se poi si pensa che attualmente i governi di alcune nazioni stanno incentivando economicamente l’attività di raffinazione interna, adottando regolamenti ambientali e di tutela dei lavoratori decisamente inferiori agli standard italiani ed europei il rischio è quello di drogare il mercato della raffinazione, compromettendo e rischiando di annullare le attività di raffinazione nel nostro paese, con il rischio di successivi incrementi dei costi dei prodotti finiti. Mantova è l’unica raffineria in funzione, con una presenza di una efficace rete di distribuzione, compresi impianti di distribuzione e operatori indipendenti, che al momento consentono l’approvvigionamento di combustili (per autotrazione, bitumi, ecc) in quantitativi adeguati e a prezzi talvolta lievemente più bassi che nel resto d’Italia. La chiusura della Raffineria IES, ed il contratto che il Gruppo MOL ha sottoscritto con ENI (società partecipata per oltre il 30% dallo Stato Italiano) per rifornire il proprio polo logistico potrebbe creare una situazione di monopolio, dove in tutta l’area del Nord Est d’Italia a fronte della presenza delle raffinerie ESSO di Trecate ed ENI di Sannazzaro dei Burgundi, esisterebbero svariati poli logistici: Milano Lachiarella - Cremona Tamoil - Mantova IES/MOL – Marghera ENI, tutti riforniti dall’ENI. Da qui la richiesta al Ministero: se in conseguenza della chiusura della raffineria IES di Mantova non vi sia una situazione dominante di ENI, con il rischio di incremento dei prezzi sul mercato extrarete; quali siano gli accordi fra ENI e MOL e come possano influire in merito alla competitività del settore della raffinazione in Italia e di tutti i settori che dipendono attualmente dai prodotti finiti.