CAI AUDIZIONE IN COMMISSIONE
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- Pubblicato Venerdì, 26 Settembre 2014 17:20
Cai: audizione in commissione agricoltura. "Evitare disparità tra i soggetti - ha detto Cappellini".
Il CAI – Coordinamento Agromeccanici Italiani – è stato ricevuto mercoledì dalla Commissione Agricoltura del Senato, presieduta dal senatore Roberto Formigoni. La delegazione di CAI, rappresentata dal presidente di Confai
Leonardo Bolis e dal presidente di Unima Silvano Ramadori, ha sottolineato il ruolo cruciale svolto dalle imprese agromeccaniche nell’evoluzione del sistema agricolo per garantire all’agricoltura italiana redditività, competitività e sostenibilità ambientale e sociale. Nel corso dell’incontro - a cui hanno presenziato anche il coordinatore nazionale di Confai Sandro Cappellini, il segretario di presidenza di Confai Enzo Cattaneo, il vicepresidente Unima Massimo Alberghini Maltoni e il presidente dell’Unione nazionale frantoiani oleari Licia Gambini - sono stati illustrati da Sandro Cappellini gli emendamenti presentati da CAI al disegno di legge n.1328, finalizzati ad evitare discriminazioni fra imprese agricole ed agromeccaniche, a fronte delle semplificazioni normative e amministrative in discussione al Senato. In particolare, si è cercato di sensibilizzare la Commissione affinché sia riservata pari dignità a tutte le imprese che operano nel settore agricolo, con particolare riferimento alle norme sulla prevenzione incendi, sulla gestione dei rifiuti agricoli, sull’occupazione giovanile e sull’accesso al mercato fondiario, anche riguardo all’assistenza nella sottoscrizione dei contratti di affitto. Sono seguite alcune richieste di approfondimento sugli argomenti trattati, da parte di alcuni senatori componenti la commissione (Dalla Tor, Panizza, Pignedoli, Ruvolo), richieste soddisfatte dai presidenti Unima e Confai. In conclusione di seduta, Il presidente della Commissione Roberto Formigoni ha convenuto sulla necessità di evitare diversità di trattamento fra imprese che, insieme, concorrono al progresso dell’agricoltura ed alla qualità del “made in Italy”.