AGRICOLTURA STRAVOLTA

Il maltempo stravolge il calendario agricolo, nel 2013 previsto un calo del 10-15%.

Il maltempo stravolge il calendario agricolo, fa slittare le operazioni in campo e influisce pesantemente sulle intenzioni di semina. Secondo i calcoli di Apima Mantova, comunicati dal presidente Marco Speziali, “l’esito

di una campagna ancora orfana della primavera significherà un calo della Plv agricola nell’ordine del 10-15 per cento”. Ad essere fortemente penalizzate, due colture tipiche del paesaggio mantovano: la barbabietola, che subirà un drastico calo anche del 50-60%, circa il doppio rispetto a quanto l’associazione dei contoterzisti e degli agricoltori virgiliani aveva preconizzato lo scorso 6 marzo; ma anche il pomodoro, coltura sotto contratto, il cui prezzo però potrebbe definirsi in questi giorni. “I terreni sono ancora bagnati, è impossibile entrare in campo con i mezzi”, precisa Apima. Questo significa che anche le semine di erba medica e di mais, coltura principe della Pianura padana, slitteranno a dopo Pasqua. “Si ritorna a seminare in aprile, come era usuale fino a qualche anno fa – osserva Speziali -. Non credo, però, che questo sia negativo. Rispetto ad alcune ditte sementiere, che suggeriscono di anticipare a marzo le semine, ove possibile esprimo una posizione controcorrente. Sono convinto infatti che la semina ritardata espone la coltura a sviluppare meno l’aflatossina B1, in quanto il calendario della maturazione della pianta si sposta da luglio-agosto ad agosto-settembre, quando l’escursione termica fra il giorno e la notte è più marcata e le temperature notturne sono più fresche. Le semine di riso, che subiranno comunque una frenata fino al 40-50% rispetto alle superfici 2012, non sono esposte al clima impazzito.  “Servirebbe un po’ di azoto per dare spinta vegetativa – dice Speziali – ma ad oggi è impossibile. Il rischio è quello di arrivare alla raccolta con una pianta più debole, con una resa inferiore e non esaltante sul piano della qualità”. Tradotto in cifre, non è escluso che la produzione dei frumenti tenero e duro risentirà di un calo anche del 15-20% e oltre.

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